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La proposta vuole trovare una risposta unitaria ed organica ai diversi ambiti, attraverso un disegno che si basa sulla reinterpretazione del paesaggio “padano”, connotato dall’equilibrio tra campi coltivati, reti idriche e manufatti di natura agricola come le cascine, queste ultime caratterizzate da importanti coperture e delicati equilibri tra interno ed esterno e tra spazi relazionali e ambiti operativi.

Un paesaggio lombardo ritrovato, basato sul dialogo tra la componente naturale e quella artificiale, dove l’acqua è l’elemento qualificante e attivo, che muove dal parco della Lambretta, conquista il Palazzo di Cristallo coinvolgendolo, per giungere fino alla piazza della torre, dove l’elemento esistente, memoria di un recente glorioso passato, dialoga con la grande copertura dell’edificio.

L’edificio è impostato attraverso un’unica soluzione compositiva, legando il nuovo volume in maniera profonda al progetto del parco, in cui la “Magnifica” si (im) pone come quinta teatrale conclusiva e come suggestivo incipit del viaggio esplorativo all’interno del “magnifico” mondo del Teatro della Scala.
La torre dell’acqua, diviene elemento cardine di questo nuovo senario, di un nuovo spazio pubblico sul quale si affacciano gli accessi.
Per l’ampliamento del parco della Lambretta si immagina una serie di campiture Nord-Sud realizzate dall’alternanza di aree alberate e campi aperti si prefigge di scandire, misurare e fondersi con il paesaggio circostante.

Un’alternanza di pieni e vuoti che trova corridoi ambientali e visuali prospettiche ad ampio raggio, come nel caso del campo fiorito o nel caso di sistemi più densi ed ombrosi, all’interno della cui massa trovano spazio piccole radure sportive e aree per agricoltura urbana.
Una proposta di ricucitura complessiva, che coinvolge le aree a ridosso del cavalcavia dove vengono introdotti piccoli padiglioni che potranno essere destinati ad attività di varia natura associativa e sportiva e che saranno dotati anche di importanti sistemi pergolati capaci di mitigare l’impatto visivo del cavalcavia soprastante e assorbire per quanto possibile l’inquinamento acustico prodotto dallo stesso.
(testo di Neostudio – Eleonora Burlando, Riccardo Miselli e GGA Alice Gardini, Nicola Gibertini)

Il progetto propone una coreografia botanica composta da 929 alberi di nuovo impianto impiegando 35 specie diverse, 147.000 nuovi arbusti impiegando 32 specie diverse, 13.959 mq di tappeti erbosi di cui a 6358 mq a prato fiorito rustico.

Il progetto mira ad una quantità di CO2 assimilata per gli alberi di nuovo impianto pari 4,403 ton/anno, per gli esemplari maturi (dopo 20 anni di impianto) pari a 238,29 ton/anno; per gli arbusti di nuovo impianto pari a 735 ton/anno, per gli esemplari maturi (dopo 20 anni di impianto) pari a 3307 ton/anno; per il tappeto erboso pari a 120,00 ton/anno.

I dati sono stati elaborati secondo le fonti di ricerca QUALIVIVA 2015, istituto di Biometereologia (IBIMET) del CNR di BOLOGNA e CERTES Centro ricerche tappeti erbosi università di Pisa

Alberi

Acer x freeman, Acer negundo, Acer platanoides, Sorbus aria, Sorbus aucuparia, Carpinus betulus, Fagus sylvatica zlatia, Fagus sylvatica roseomarginata, Fagus sylvatica atropurpurea, Fagus sylvatica “Purpurea Tricolor”, Ostrya carpinifolia, Pyrus calleryana ‘Chanticleer’, Gingko biloba, Sophora japonica, Prunus spinosa, Prunus serrulata “Accolade”, Prunus serrulata “Amanogawa”, Prunus subirthella “Autumnalis”, Prunus cerasifera “Pissardi”, Prunus serrulata “Kanzan”, Magnolia stellata, Magnolia x soulangeana, Magnolia liliflora “Nigra”, Magnolia “Yellow river”, Magnolia “Susan”, Malus “American Beauty”, Malus “Liset”, Malus “Evereste”, Malus “Golden Hornet”, Liquidambar styraciflua, Celtis australis

 

Arbusti

Cornus mas, Pyracantha coccinea, Euonymus europaeus, Laburnum anagyroides, Cornus alba “Kesselringii”, Cornus stolonifera “Flaviramea”, Cornus alba sibirica, Rose tappezzanti, Lonicera pileate, Pittosporum tobira “nanum”, Hypericum hookerianum ‘Hidcote’

 

Vegetazione spontanea esistente

Ailanthus altisisma, Ficus carica, Pawlonia tomentosa, Prunus avium, Robina pseudoacacia

Buddleja davidii, Cornus saniguinea, Rosa canina, Rubus fruticosa, Sambucus nigra

Hypericum perforatum, Clematis vitalba, Hedera helix, Parthenocissus quinquefolia, Vitis, Wisteria sinensis

 

Rain Gardens

Amelanchier leavis “Sercice Berry”, Acer rubrum “Red Maple”, Acer negundo, Acer saccharinum “Laciniatum Wieri”, Magnolia virginiana “Moonglow”

Fothergilla gardenii (Dwarf Fothergilla), Lagerstroemia indica, Elaeagnus angustifolia, Chimonatus praecox

Astilbe japonica, Lobelia siphilitica “Blue”, Amsonia ‘Blue Ice’, Lythrum salicaria

 

Piante acquatiche

Callitritiche autumnalis, Ranunculus aquatis, Iris pseudocorus, Butomus Umbellatus, Schoenoplectus lacustris e mucronatus, Cyperus papyrus, Nynphaea in vr., Nelumbo nucifera, Nymphoides peltata

Alessandro Busci "La Magnifica_rosso", tecnica mista su lastra di corten , 25 x 25 cm, 2022

Architetto

Paesaggista

Naturalista

Agronomo

Magnifica Fabbrica – Laboratori Teatro della Scala e ampliamento Parco della Lambretta, Milano
LUOGO:

Comune di Milano

CRONOLOGIA:

2022

INCARICO:

Concorso di progettazione – finalista

COMMITTENTE:

Comune di Milano, Teatro alla Scala

DATI DIMENSIONALI:

170.000 mq

TEAM DI PROGETTO:

Neostudio Architetti Associati (Capogruppo), GGA – Alice Gardini, Nicola Gibertini architetti, Dodi Moss srl, Arch. Francesca Icardi, Arch. Mattia Bocchini (giovane professionista)

CONSULENTI:

Technion SPA (impianti e strutture), Marianna Cavallotti (scenografia), Stefania Toro (illuminotecnica), Linda Parati, Dario Paini (acustica), Margherita Squeo, Luca Lunadei (grafica)

RENDER:

Luce Atelier

ARTISTA:

Alessandro Busci, La Magnifica_rosso”, tecnica mista su lastra di Corten, 25 X 35 cm, 2022.

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